Questo articolo, vuole mettere in luce un aspetto , che per molti
versi è ancora non completamente chiaro, su quali siano le motivazioni
che fanno si che l'amministratore di condominio è tenuto a creare il
registro di anagrafe condominiale.
Questa regola è stata
introdotta con la nuova legge del 2012, che ha previsto al 6 comma del
1130 cc: " curare la tenuta del registro di anagrafe condominiale
contenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolari dei
diritti reali e dei diritti personali di godfimento, comprensive del
codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati catastali, nonchè
ogni dato relative alle condizioni di sicurezzaz delle parti comuni". Ma
tale regola è nata da un'idea ben precisa che aveva il legislatore.
L'idea, nasce dalla necessità di creare una banca dati, continuamente
aggiornata, al fine di dare anche il via alla riforma del catasto
immobilaire creando un anagrafica immobilaire nella quale per un
determinato immobile, corrisponde uno specifico soggetto.
Ma vediamo come si struttura.
Ovviamente
la richiesta fatta dall'amministratore implica che i condomini
collaborino in quanto non ottemperare alle richieste fa da preludio a
possibili iniziative da parte dell'amministratore, per trovare e
ricavare i dati (visure, richieste di vario genere, anche
all'amministrazione pubblica), addebitando le spese al condomino
interessato: vien da se che il condomino che affitta o vende è tenuto
obbligatoriamente a comunicare la modifica dello status.
Tale
situazione poi è stata anche affrontata dal Garante che ha, in una
comunicazione del 23 aprile 2014 n 387, evidenziato che la richiesta
dell'amministratore non viola nessuna privacy, in quanto la raccolta dei
dati sono impliciti nella sua attività e non si devono considerare
sensibili.
Il condomino, quindi, dopo che ha ricevuto la rcichiesta, come si deve comportare e cosa deve fare?
Compilare
un'autocertificazione dove indichi: NOME COGNOME, RESIDENZA, CODICE
FISCALE, CODICI CATASTALI IMMOBILE, e ovviamnte la sezione se esistono
diritti reali o di usufrutto.
Di solito l'autocertificazione è un
modello che fa direttamente pervenire l'amministratore: a breve sarà
presente, in un apposita sezione un fac simile.