Da ricerche fatte voglio riassumere in breve i pro e i contro nella scelta di installare o no un addolcitore d’acqua potabile domestico. Un argomento molto interessante e nello stesso tempo molto discusso sulla sua effettivo utilizzo e funzione.
La causa primaria della
durezza dell’acqua e’ la presenza di calcio e di magnesio che, avendo
solubilità limitata, tendono a depositarsi.
I primi a farne le spese sono senza dubbio i piccoli e grandi
elettrodomestici, le tubazioni di casa e gli impianti di riscaldamento. A
causa delle incrostazioni formate dal deposito di calcio e magnesio, le
tubazioni, infatti, come anche la rubinetteria, i diffusori doccia e
comunque ogni altro elemento attraversato dall’acqua, rischiano di
ostruirsi.
Un’acqua estremamente dura, se è calda può inoltre macchiare senza
rimedio le stoviglie, incrostare esteriormente i sanitari, e causare
altri piccoli disagi quotidiani che riguardano proprio la cura della
persona: lavarsi così può rendere i capelli crespi, secchi, difficili da
trattare, possono insorgere irritazioni allergiche per la pelle e il
sapore di alcuni cibi può risultare alterato.
Anche la biancheria ed i vestiti durano di meno, si logorano e si
infeltriscono: pure in questo caso esiste un risvolto svantaggioso dal
punto di vista economico. Inoltre di tutta la quantità di detersivo che
si utilizza nelle normali operazioni si pulizia, almeno metà verrà
impiegato per pulire l’acqua, e solo l’altra metà per i vestiti, i
pavimenti, i mobili, ecc.
La decisione di installare un impianto di addolcimento domestico
dell’acqua deve essere presa pero’, con piena conoscenza di tutti gli
elementi in gioco.
Innanzitutto le apparecchiature di trattamento domestico non rendono
l’acqua potabile, larendono meno dura. L’acqua del rubinetto è già
potabile, garantita e controllata.
Purtroppo, alcuni installatori millantano funzioni inesistenti; sappiate
che la legge vieta espressamente di definire queste apparecchiature
“depuratori d’acqua”. E’ così importante che l’installazione e l’uso
delle apparecchiature domestiche di trattamento dell’acqua venga fatto
correttamente, che il Ministero della Sanità ha emesso una precisa
normativa al riguardo (Decreto 443/90).
Si tratta di un apparecchio
costituito da un contenitore per le resine, un contenitore per il sale
(necessario per la rigenerazione periodica delle resine) ed una valvola
idropneumatica che, pilotata da un timer programmato, effettua i cicli
di lavaggio necessari a tenere in efficiente operatività l’apparecchio.
Attraverso lo scambio che avviene fra gli ioni sodio fissati nelle
resine e i sali di calcio e di magnesio ed anche ioni di ferro, questi
vengono trattenuti, eliminando così la durezza in eccesso.
Per l’addolcimento dell’acqua, si vendono generalmente tre tipi di sali:Sale roccioso,Sale solare,Sale volatilizzato.
Il sale roccioso si trova
naturalmente nel terreno sotto forma di minerale. Si ottiene dai
giacimenti sotterranei di sale con i tradizionali metodi estrattivi.
Contiene fra 98 e 99% per cento di cloruro di sodio e ha un livello di
insolubilità in acqua di circa 0.5-1.5%, dal momento che consiste
pricipalmente in solfato di calcio, il suo componente piu’ importante.
Il sale solare è ottenuto pricipalmente come prodotto naturale
attraverso l’evaporazione di acqua di mare. Contiene l’85% di cloruro di
sodio e ha un livello di insolubilità in acqua inferiore allo 0.03%. È
venduto solitamente in forma cristallina e a volte sotto forma di
pellet. Il sale volatilizato è ottenuto dai giacimenti sotterranei di
sale, in forma dissolta. L’umidità evapora grazie all’energia
proveniente da gas naturale o da carbone. Il sale volatilizzato ha un
contenuto di cloruro di sodio compresa tra 99.6 e 99.99%.
Il sale roccioso contiene molto materiale non solubile in acqua. Di
conseguenza quando viene usato sale roccioso i serbatoi di addolcimento
devono essere puliti molto più regolarmente. Il sale roccioso è piu’
economico rispetto al sale volatilizzato ed al sale solare, ma la
pulizia del serbatoio può richiedere molto tempo ed energia.
Il sale solare contiene una quantita’ un po’ maggiore di materiale
insolubile in acqua. Quando viene presa una decisione riguardo al sale
da usare, sarebbe opportuno considerare quanto sale è usato, ogni quanto
tempo l’addolcente ha bisogno di essere pulito e la sua struttura. Se
l’impiego del sale è basso, i prodotti potrebbero essere usati
alternativamente. Se l’impiego del sale è alto, i sali insolubili si
accumuleranno più velocemente usando il sale solare. Inoltre, il
serbatoio avrà bisogno di una pulizia più frequente. In questo caso e’
preferibile il sale volatilizzato.
L’impiego di addolcitori,
correttamente installati e soprattutto ben gestiti, può garantire un
risparmio notevole in settori anche molto diversi fra loro: nei consumi
energetici, nella manutenzione di tutti gli impianti ed
elettrodomestici, per i detersivi, gli ammorbidenti, le creme per il
viso e per il corpo, le cure dermatologiche, ecc. E’ sempre
consigliabile, nel caso in cui si decida di acquistare un addolcitore,
far effetuare un sopralluogo dall’installatore, che, messo al corrente
delle caratteristiche dell’abitazione e delle esigenze reali
dell’acquirente, possa stilare un giusto preventivo. L’addolcitore, viene installato dopo il contatore dell’acqua,
consentendo alle apparecchiature domestiche di avere solo acqua senza
calcare, riducendo al minimo la manutenzione, ma anche un notevole risparmio energetico.
Poche, importanti, regole :
- gli apparecchi devono essere ubicati in locali igienicamente idonei;
- debbono essere installati da tecnici qualificati, con collaudo da
parte dell’installatore che deve rilasciare la certificazione di
corretto montaggio;
- debbono esserci dei punti di prelievo a monte e a valle
dell’apparecchio, by pass e valvola di ritegno. Il contatore deve sempre
rimanere a monte;
- l’installazione deve essere notificata all’Azienda USL – Servizio di Igiene Pubblica di competenza;
- l’apparecchio deve essere corredato di documenti tecnici
comprensibili, compreso il manuale di manutenzione, e riportare la
dichiarazione di conformità al decreto 443/90 del Ministero della
Sanità.
- Particolare attenzione va posta alla manutenzione dell’apparecchio, altrimenti questo può addirittura inquinare l’acqua.
- Non bisogna esagerare con l’addolcimento: la legge indica che la
durezza dell’acqua addolcita non debba essere inferiore ai 15 °F.
- Sappiate che un’acqua troppo addolcita può provocare fenomeni di
corrosione nelle tubature interne delle abitazioni, con produzione di
acqua scura, rossastra o giallastra.
- Un addolcimento molto spinto può anche provocare un’eccessiva presenza
di sodio con effetti nocivi a livello cardiaco e renale.
Anche se le aziende
produttrici di acqua hanno sempre l’opportunita’ di produrre l’acqua
addolcita, non lo fanno sempre. Un’industria che produce acqua dovrebbe
soltanto aggiungere un addolcitore per acqua nel relativo sistema di
purificazione dell’acqua per produrre convenientemente acqua addolcita. A
questo punto pero’ i consumatori non potrebbero scegliere di bere acqua
non-addolcita. E’ piu’ probabile che insorgano problemi di acqua dura
quando l’acqua è riscaldata. Di conseguenza, l’acqua dura causa pochi
problemi alle industrie fornitrici di acqua, specialmente quando nei i
loro tubi circola soltanto acqua fredda.
I sistemi a condutture di piombo devono essere sostituiti prima che
l’acqua addolcita possa attraversarli. Anche se sistemi a condutture di
piombo in zone provviste di acqua dura possono non rappresentare un
problema, è consigliabile sostituirle comunque. Infatti quando l’acqua
addolcita naturalmente o artificialmente finisce in tali sistemi di
condutture, si può verificare il trasporto di piombo.
Comunque , nell’ attesa di una
decisione definitiva di installare o no un docificatore,ci sono piccoli
e semplici accorgimenti per gustare l’acqua del rubinetto.
Siete stati via da casa per qualche giorno? Lasciate scorrere l’acqua
per alcuni minuti. Si elimina l’acqua ferma nelle tubature e nel
contempo evapora anche l’eventuale biossido di cloro.
Avete smesso di bere l’acqua del rubinetto perché il suo gusto non vi
soddisfaceva? Provate a lasciar scorrere per qualche istante l’acqua,
riempite una caraffa o una bottiglia, lasciatela riposare e mettetela in
frigo per circa venti minuti.