La crisi morde, cresce la morosità nei condomini: la denuncia degli amministratori professionisti
"Il presente non è incoraggiante e le prospettive future non sono migliori.."
A dichiararlo è in una nota stampa ANAP l'associazione nazionale degli amministratori professionisti ricordando come la morosità in condominio stia diventando un problema enorme, tanto che nelle grandi città, i condòmini in ritardo nei pagamenti sono ormai il 30 % del totale; in alcune zone a causa delle inadempienze, sono a rischio persino i servizi primari.
A Roma il 20% dei proprietari d'appartamento non pagano le rate inviate dall' amministratore e la percentuale è salita in 6 mesi del 20%, facendo salire ad una media di 8 mesi il ritardo accumulato. Il debito medio ammonta a circa 800 euro l'anno, ed ACEA, a partecipazione comunale, non vuole incontrare la categoria per le risoluzioni del caso, Eni gas e fornitori che erogano i servizi primari distaccano i condomini incuranti dell'art. 63 disposizioni attuative c.c., mentre per il recupero crediti al Giudice di Pace, i tempi sono di due anni circa ed un anno e mezzo al tribunale ordinario.
Gli Amministratori Professionisti, chiedono chiarezza anche se appaiono rassegnati: chiudono i bilanci con situazioni patrimoniali con debiti forti, e i fornitori che non vedono saldate le fatture di servizi già effettuati, e, non riescono ad ottenere il credito e per questo si chiedono incontri atti a tutela di Amministratori e cittadini.
La crisi ha anche limitato il servizio di portineria, le pulizie negli stabili, la chiusura dell'ascensore, e con l'avvento della raccolta differenziata, a costo dei condòmini la pulizia dei cassonetti, mentre aumentano i furti del 35% con aggravi sulla sicurezza degli abitanti e insieme aumentano gli animali che vanno a rovistare negli stessi cassonetti, dove gli operatori non passano quotidianamente. Il quadro è molto preoccupante e si vedono soluzioni all'orizzonte.
A Milano la situazione non è dissimile a quella di Roma: pagano in ritardo più del 20% dei condomini con ammanchi che variano tra i 1500 e i 2000 euro. A Bologna, Ravenna e Firenze, il tasso di morosità è passato al 30%, e l'importo è di circa 500 euro. Anche a Catania e Napoli, la crisi economica si fa sentire: la percentuale dei morosi si aggira intorno al 35%.
Gli amministratori sono costretti a "lavorare in equilibrio" con i fornitori che lamentano pagamenti a 90, addirittura 180 giorni, ed al tempo stesso si trovano senza alcuna colpa coinvolti in discussioni con gli stessi amministratori, che spesso ricattano la sospensione delle forniture dei servizi. Tutto questo, oltre ad essere inaccettabile, comporta grandi perdite di tempo e di energie da parte degli stessi amministratori che spesso devono svolgere attività di persuasione e mediazione nei confronti dei fornitori, e combattere i morosi, che aizzano i più leali che pagano puntualmente, alla revoca del PROFESSIONISTA.
Le difficoltà maggiori, si riscontrano nei riguardi delle forniture di acqua, gas ed energia elettrica per le quali le società erogatrici applicano la sospensione del servizio in caso di mancato pagamento delle fatture.
Aspetti di enormi difficoltà si riscontrano, poi, per i pagamenti relativi ai lavori di manutenzioni ordinarie e straordinarie (ristrutturazioni edilizie in primis, oltre alla sostituzione di caldaia con contabilizzazione).
Negli ultimi tempi i condòmini disertano le assemblee nelle quali le opere dovrebbero essere appaltate oppure deliberano di rinviare l'esecuzione degli stessi seppur obbligatori per le normative vigenti, a causa delle difficoltà economiche nelle quali incorrono e quindi mettendo a rischio la responsabilità penale e civile dell'amministratore.
Il quadro delineato è aggravato anche dal punto di vista legislativo poichè non viene rispettato dai fornitori, e dalle istituzioni e non si prevedono delle particolari misure per uscire da questa situazione che sembra logorare sempre più non solo gli abitanti dei condomini ma anche l'amministratore professionista, che ANAP continuerà a tutelare e a supportare nelle sedi istituzionali più appropriate.