Cane troppo rumoroso: proprietari condannati per disturbo al riposo dei vicini Fonte http://www.condominioweb.com/cane-che-abbaia-continuamente-condannati-i-proprietari.
È
esattamente quanto accaduto ad una coppia di coniugi, rea di non
essersi attivata per trovare una soluzione idonea a limitare i rumori
provocati dal proprio cane, con grave disturbo della quiete e delle
quotidiane occupazioni di tutto il vicinato.
“Quattro zampe” scatenato, vicini di casa sul piede di guerra.
Dopo aver più volte sollecitato i proprietari del cane, i vicini
denunciavano la coppia di coniugi. Una volta raccolte le testimonianze
dei vicini e ricostruita la vicenda, i giudici del Tribunale di Como
ritenevano i proprietari del cane colpevoli e li condannavano alla pena
dell'ammenda in relazione al reato di cui all'art. 659, primo comma,
c.p. “per avere disturbato le occupazioni e il riposo di coloro che abitano nelle vicinanze della loro abitazione”, non avendo tenuto sotto controllo il loro cane.
Avverso
la sentenza gli imputati proponevano ricorso in cassazione, ma la
suprema Corte, con la sentenza n. 23944/2015, depositata lo scorso 4
giugno, ha respinto ogni eccezione difensiva confermando la condanna
della coppia in via definitiva.
Padroni inerti e disattenti. La
ricostruzione dei fatti del Tribunale è stata ritenuta legittima dagli
Ermellini, per i quali è irrilevante il richiamo difensivo al fatto che
“i rumori riguardavano solo la mattina e il primo pomeriggio, orari nei
quali la maggior parte dei condomini del complesso residenziale erano
fuori di casa”.
Privo di valore è anche il riferimento dei due
coniugi al contenuto della relazione del medico veterinario - incaricato
dall'Azienda sanitaria di visitare l'animale - il quale “aveva
accertato che il cane era ben tenuto e che i proprietari erano
consapevoli circa le corrette modalità della sua gestione ed educazione”.
Per
la suprema Corte, invece, risulta decisivo il quadro testimoniale: da
tutte le dichiarazioni raccolte, infatti, complessivamente valutate, è
emerso che i rumori erano continui nell'arco di tutta la giornata e non
erano limitati alla sola mattinata e che gli stessi disturbavano
l'occupazione, lo studio, la vita quotidiana dei vicini, senza che i
proprietari del cane provvedessero in alcun modo, pur essendo stati più
volte e da più parti sollecitati.
Quanto
alle dichiarazioni rese dall'ispettore veterinario della Asl, le stesse
– secondo i giudici di legittimità - sono irrilevanti ai fini della
sussistenza del reato contestato, perché non si riferiscono ai rumori
prodotti, ma solo alle generali condizioni nelle quali si trovava il
cane. Né dalle stesse è emerso che i proprietari si fossero in qualche
modo adoperati per evitare i rumori in questione.