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Risparmio energetico domestico

Ottimizzare le risorse della propria casa attraverso un uso più razionale e consapevole dell’energia

Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo sul risparmio energetico ho pensato che fosse un po’ “fuori dal coro” impostare delle semplici, piccole nozioni, dettate dal buon senso. Trucchetti semplici che fossero di facile applicazione per chiunque, usando ciò che ha in casa, ragionando sul come funzionano i propri elettrodomestici di tutti i giorni e usandoli di conseguenza. “Tutta l’energia che non consumiamo è energia risparmiata.” Frase a dir poco banale ma che racchiude l’essenza del problema: consumare meno significa risparmiare e quando ci riusciamo senza aver alterato il nostro stile di vita abbiamo trovato la soluzione ottimale. Esistono varie guide che illustrano diversi accorgimenti: dalla scelta degli elettrodomestici nelle classi energetiche più virtuose all’uso razionale del riscaldamento, ecc. Vediamone alcune in cui è possibile aggiungere ulteriori risparmi con qualche piccolo accorgimento. Lavatrice e lavastoviglie Oltre alla raccomandazione di dotarsi di elettrodomestici in classe a risparmio energetico, è possibile alimentare questi elettrodomestici con l’acqua calda sanitaria (ACS) anziché l’acqua fredda. Infatti va ricordato che la maggior parte dell’energia elettrica prodotta nel nostro paese deriva dalla combustione di idrocarburi il cui potere energetico viene impiegato per il 30% per la produzione di energia elettrica mentre il restante 70% in energia calorica “indesiderata” ed immessa nell’ambiente. Nel processo di lavaggio questi elettrodomestici scaldano l’acqua fredda immessa con resistenze elettriche, praticamente, se analizziamo il ciclo completo, trasformiamo calore in energia elettrica per poi ritrasformarlo in altra energia calorica! Utilizzando invece l’acqua calda sanitaria (ACS) usiamo un energia calorica che abbiamo già disponibile ed ottenuta dalla combustione (solitamente gas metano) del nostro impianto di riscaldamento, acqua che, periodicamente, il nostro sistema di riscaldamento provvede a riscaldare e ad immagazzinare per un tempo limitato. Non potendola conservare calda a lungo a causa delle perdite termiche strutturali del sistema, tanto vale impiegarla almeno come start up per i lavaggi in modo da utilizzare il meno possibile le resistenze elettriche. Se poi l’ACS che abbiamo disponibile deriva da pannelli solari termici posti sul nostro tetto il nostro risparmio energetico risulta ancor più elevato. Valutiamo con molta attenzione l’uso di una asciugatrice: il costo annuale sulla bolletta incide mediamente sui €200,00: stendere i panni con lo stendino richiede solo un paio di metri quadri. Piccoli elettrodomestici in stand-by Qui l’argomento è piuttosto controverso perché esistono vari utilizzatori, più o meno datati e con caratteristiche molto differenti nel loro funzionamento: esistono TV a tubo catodico che consumano anche il 90% della loro potenza nominale in stand-by, mentre altri elettrodomestici hanno consumi pressoché trascurabili o comunque poco incidenti. Il risparmio energetico che possiamo operare in questi casi è di tenere spenti quelli dubbi e via via che si sostituiscono prenderne a risparmio energetico facendo attenzione alla potenza dichiarata dal costruttore in regime di stand-by. Sempre più costruttori di elettrodomestici ormai dichiarano questa informazione utilissima oltre alla stima del consumo annuo in kwh/anno. Illuminazione Alle soglie del nuovo millennio vorrei tralasciare i vantaggi nell’abbandonare qualunque fonte luminosa ad incandescenza e invito ad evitare anche la prassi comune di cambiarla quando non funziona più: esistono lampadine a filamento funzionanti dopo 100 anni. Invece vorrei soffermarmi sui risparmi ottenibili con tre tipologie di fonti luminose, le più performanti attualmente in uso: fluorescente (basse perdite), fluorescente (elettronico) e LED. Il fluorescente a basse perdite è una tecnologia che ormai va scomparendo e che potremmo identificare in quelle lampadine a risparmio energetico che necessitano di qualche minuto di tempo per raggiungere la massima efficienza luminosa. In realtà citarle in questo articolo ci serve solamente come riferimento per le altre due tecnologie. Infatti è ormai pressoché sostituita dal fluorescente elettronico che ne aumenta il risparmio energetico di quasi il 20% e ne allunga considerevolmente la vita media raddoppiandola. Con la tecnologia LED di ultima generazione i risparmi energetici salgono al 49% ed oltre rispetto al fluorescente elettronico con durate in termini di vita media sempre più alte. Quantificando in numeri si può approssimativamente sintetizzare:

Tipologia: incandescenza fluorescente (basse perdite) fluorescente (elettronico) LED
Potenza: 100W 26W 21W 10W

I vantaggi nel convertire le fonti luminose vecchie nelle più recenti a LED è abbastanza evidente, nonostante i costi, sempre più bassi in realtà. Un investimento simile si può recuperarlo in al massimo due anni di regolare utilizzo senza pregiudizio della qualità dell’illuminazione. Va inoltre detto che la durata di questo tipo di illuminazione è considerevolmente più elevata, motivo per il quale è preferibile utilizzarla in quelle lampade dove la sostituzione comporta particolari disagi (anditi di scale, altezze elevate, ecc.). La combinazione di tutti questi accorgimenti messi insieme può portare a notevoli risparmi economici: in una famiglia media di 3-4 persone si può arrivare a risparmiare all’incirca fino a €700 – €800 all’anno.